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Cessione del quinto Prestito Personale

Auto a rate senza finanziamento: le soluzioni

Vorreste acquistare un’auto a rate senza finanziamento ma non sapete come fare? Sul mercato ci sono diverse soluzioni che possono permettervi di dilazionare il pagamento nel tempo senza però avere alcun obbligo dal punto di vista burocratico.

Vediamo insieme quali sono le possibilità.

Pagamento a rate con Maxirata finale

Si tratta di una soluzione che prevede una rata finale con importo maggiore rispetto alle rate precedenti e che serve per riscattare l’auto. Questa opzione prevede, tra l’altro, una cifra mensile inferiore rispetto ai più classici pagamenti a rate. In sostanza, se si decide di acquistare un’auto a rate senza finanziamento il cui importo totale da pagare è di 15000 € in 12 rate, con Maxirata finale di 5000 €, il costo della singola rata sarà decisamente inferiore rispetto a una normale rateizzazione (10000/12= 833,34 € anziché 15000/12= 1250 €).

Auto a rate con Cessione del quinto

Un’altra soluzione possibile è quella di acquistare un auto a rate senza finanziamento optando per la Cessione del quinto.

Si tratta di una scelta oculata se si è tra i soggetti che possono fare richiesta, poiché la Cessione del quinto eroga la somma richiesta senza richiedere garanzie se non la stipula di una polizza assicurativa (rischio impiego o morte), e i documenti che attestano il regolare contratto di lavoro e quindi la regolare retribuzione (idem in caso di pensionamento).

Dati necessari poiché la Cessione del quinto prevede un pagamento a rate fisse diverso dai comuni prestiti, infatti la cifra mensile viene trattenuta direttamente dallo stipendio (o dalla pensione).

Chi può fare richiesta?

Possono decidere di acquistare l’auto a rate senza finanziamento mediante Cessione dei quinto tutti i dipendenti pubblici, statali e privato assunti con regolare contratto a tempo indeterminato o determinato* oppure i pensionati.

Inoltre si potrà fare richiesta di Cessione del quinto anche in caso di cattivi pagatori, soggetti segnalati al CRIF per aver saltato il pagamento di una o più rate di un precedente finanziamento.

Quanto dura e quale cifra può essere richiesta?

Tra i vantaggi della Cessione del quinto ci sono anche i tempi di ammortamento e la cifra massima per cui si può fare richiesta. Nel primo caso parliamo di un minimo di 24 rate (2 anni) e un massimo di 120 rate (10 anni). Per quanto riguarda invece la cifra massima ottenibile è di 75000 €.

*Per i lavoratori con contratto a tempo determinato la durata del prestito non può superare quella del contratto di lavoro.

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Domande frequenti sulla Cessione del Quinto

Siete indecisi sul tipo di prestito da chiedere perché ancora non avete chiaro il funzionamento della Cessione del quinto? Avete deciso di chiedere un finanziamento ma volete essere sicuri di aver fatto la scelta giusta? Ecco alcune delle domande frequenti sulla Cessione del quinto.

FAQ Cessione del quinto

Cos’è la Cessione del quinto?

La Cessione del quinto è un tipo di finanziamento nato nel dopoguerra, che prevede l’addebito delle rate direttamente sullo stipendio o sulla pensione.

Dal punto di vista legislativo, è disciplinata dalla norma dell’articolo 1260 del Codice Civile e regolata dal DPR n. 180 del 5/01/1950 e dal regolamento attuativo DPR n. 895 del 28/07/1950.

Chi può richiedere la Cessione del quinto?

Questa è una tra le domande frequenti sulla Cessione del quinto più formulata, poiché, pur essendo un finanziamento facile e veloce da ottenere, ci sono dei limiti.

I soggetti che possono richiedere la Cessione del quinto sono:

  • lavoratori dipendenti pubblici, statali o privati con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato
  • Pensionati

Il range di età per la richiesta è tra i 18 e gli 85 anni.

Inoltre è necessario essere residenti in Italia.

I dipendenti a tempo determinato possono richiedere la Cessione del quinto?

Sì, i dipendenti a tempo determinato possono accedere al finanziamento con un piano di ammortamento che non può superare la data di scadenza del contratto.

E i cattivi pagatori?

Anche in questo caso, la Cessione del quinto, a differenza di altri tipi di prestiti, può essere richiesta senza particolari problematiche.

Quanto può durare un finanziamento con Cessione del quinto?

La durata può variare da un minimo di 24 mesi (2 anni) a un massimo di 120 mesi (10 anni).

Il tasso e la rata sono fissi?

Sì, sia il tasso che la rata sono fissi per tutta la durata del contratto. Inoltre la rata non sarà mai superiore a 1/5 dello stipendio o della pensione.

Come viene erogata la liquidità?

La somma per la quale si fa richiesta di Cessione del quinto può essere erogata tramite bonifico bancario oppure tramite assegno circolare intestato al titolare del finanziamento.

È possibile estinguere in anticipo il debito residuo?

Sì, è possibile.

Cosa succede se perdo il lavoro?

Se il soggetto richiedente perde il lavoro, il debito residuo verrà saldato attingendo dal TFR. Se questo non è abbastanza cospicuo, sarà l’assicurazione a intervenire. Attenzione: in molti casi, la polizza ha la clausola di rivalsa, ovvero una volta stipulato un nuovo contratto di lavoro, il soggetto richiedente dovrà rimborsare la compagnia assicurativa.

E in caso di morte?

Sarà la polizza a saldare il debito.

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Requisiti per la cessione del quinto dei dipendenti pubblici

La Cessione del quinto nasce nel dopoguerra, precisamente il 5 gennaio 1950 con la legge 180/50 del presidente della Repubblica, con lo scopo di venire incontro alle esigenze dei dipendenti statali. Data la sua forza, viene subito estesa ai pensionati, sempre del settore pubblico (decreto attuativo n. 895 del 28 luglio 1950), quindi ai lavoratori dipendenti (e pensionati) di aziende private nel 2004 con la legge finanziaria 311.

Ma quali sono i requisiti per la cessione del quinto dei dipendenti pubblici?

Chi sono i dipendenti pubblici?

I dipendenti pubblici sono coloro che lavorano per la Pubblica Amministrazione. In particolare il settore del pubblico impiego riguarda enti come ospedali, ASL, ma anche uffici comunali, provinciali e regionali.

Il dipendente pubblico si differenzia dal dipendente statale poiché quest’ultimo, invece, lavora per l’amministrazione statale o centrale che dir si voglia. In particolare si tratta di un dipendente che di norma lavora presso:

  • Ministeri (Istruzione, Tesoro ecc.)
  • Forze dell’ordine e della difesa (Esercito, Carabinieri, Polizia ecc.)
  • Scuole e Università (tutto il personale, docente e ATA)

Decisamente diversa la situazione del dipendente privato che, invece, è assunto da un’azienda privata (che sia essa individuale, SRL, Spa ecc.).

Requisiti per la Cessione del quinto dei dipendenti pubblici

I requisiti per la Cessione del quinto per i dipendenti pubblicisono in parte generici, ovvero che riguardano chiunque desideri chiedere un finanziamento di questo tipo. Tra questi troviamo:

  • Essere cittadini residenti in Italia
  • Stipulare un’assicurazione rischio morte o impiego
  • Non aver raggiunto il livello di indebitamento a causa di altri prestiti

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, in particolare, troviamo:

  • Avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato nel pubblico impiego oppure un contratto come dipendente parastatale

Cosa si può richiedere?

Il dipendente pubblico può richiedere fino a 75mila euro di finanziamento per un massimo di 120 mesi (10 anni) come piano di ammortamento.

Chi non può ottenerla?

In linea di massima, difficilmente i dipendenti pubblici trovano difficoltà nell’ottenere una Cessione del quinto. Ci sono però, ovviamente, dei casi limite:

  • Anzianità minima
  • Mancanza o insufficienza di TFR
  • Mancanza dell’assicurazione obbligatoria
  • Livello di indebitamento troppo elevato
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Cessione del quinto per dipendenti pubblici: come funziona

La Cessione del quinto è uno speciale tipo di finanziamento non finalizzato e senza necessità di garanzia (ad eccezione di una polizza assicurativa rischio morte o impiego), che ha come unico vincolo per il richiedente il possesso di un contratto di lavoro da dipendente (possibilmente a tempo indeterminato) oppure una pensione. Questo perché la rata non viene pagata dal cliente ma viene trattenuta direttamente dalla busta paga (o dalla pensione), quindi è necessario avere uno stipendio fisso. Ma come funziona la cessione del quinto per dipendenti pubblici?

La Cessione del quinto: requisiti per ottenerla

La Cessione del quinto è un finanziamento molto facile e veloce da ottenere, soprattutto perché la richiesta può essere fatta da un qualsiasi cittadino residente in Italia che abbia un’età compresa tra i 18 e gli 85 anni. Quest’ultimo dovrà però essere assunto con regolare contratto di lavoro pubblico, statale o privato a tempo indeterminato, oppure essere in pensione (leggi l’articolo dedicato).

Ciò che rende vantaggiosa la Cessione del quinto è inoltre il fatto che può essere richiesta anche in caso di precedenti segnalazioni al CRIF e quindi per i cosiddetti “cattivi pagatori”.

La Cessione del quinto per dipendenti pubblici: come funziona?

La Cessione del quinto per dipendenti pubblici e statali è la forma di finanziamento a tasso fisso e non finalizzato più vantaggiosa. Infatti, a differenza dei dipendenti privati, difficilmente i dipendenti pubblici trovano difficoltà nell’ottenere questa tipologia di prestito. Ci sono però, ovviamente, dei limiti entro i quali è necessario stare per poterlo ottenere:

  • Età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • Un contratto di lavoro a tempo indeterminato* nel pubblico oppure un contratto come dipendente parastatale (personale di aziende private tipo Spa, Srl, Consorzi o Enti locali che svolgono un’attività essenziale di pubblica utilità)

Se vuoi richiedere la Cessione del quinto per dipendenti pubblici e sei in linea con i requisiti, avrai diritto fino a 75mila euro di finanziamento per un massimo di 120 rate (10 anni).

Cosa serve per richiedere la Cessione del quinto per dipendenti pubblici?

Come di consueto, la richiesta di Cessione del quinto per dipendenti pubblici richiede:

  • Carta d’identità e codice fiscale
  • Il certificato di stipendio o l’Attestato di servizio
  • L’ultima busta paga
  • La Certificazione Unica

Inoltre sarà necessario stipulare una polizza rischio impiego mentre non servirà alcuna garanzia aggiuntiva.

*nel caso di contratto a tempo determinato, il finanziamento verrà erogato sulla base del termine del contratto di lavoro, ovvero la sua durata non potrà mai superare quella del contratto.

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Nuova convenzione INPS per i prestiti ai pensionati

Se sei un pensionato e hai bisogno di liquidità, grazie alla nuova Convenzione INPS 2022 puoi richiedere un prestito in modo facile e veloce. Vediamo insieme di cosa si tratta e come fare per ottenerla!

Nuova Convenzione INPS 2022: cos’è e quali sono i vantaggi?

La nuova Convenzione INPS 2022 è una forma di prestito con Cessione del Quinto specifica per pensionati INPS, ex INPDAP ed ex ENPALS. L’unico vincolo è quello di non aver superato i gli 87 anni e 11 mesi allo scadere del piano di ammortamento.

I vantaggi della nuova Convenzione INPS 2022

Tra i vantaggi di questo finanziamento troviamo:

  • Velocità e comodità: è un finanziamento davvero facile e veloce da ottenere, poiché la richiesta è totalmente telematica. Questo eviterà lunghe code e tempi di attesa tipici delle procedure standard che richiedono la presenza fisica presso gli uffici dell’INPS. Inoltre è comodo perché, trattandosi di una forma di cessione del quinto, la rata mensile viene trattenuta direttamente e automaticamente sulla pensione senza il rischio di perdere un pagamento.
  • Tassi agevolati: con la nuova Convenzione INPS 2022 sono garantiti i migliori tassi presenti sul mercato per agevolare il richiedente.
  • È sostenibile: trattandosi di una forma di finanziamento tipo cessione del quinto, la rata è fissa e determinata dal valore della pensione stessa (la rata non può superare il 20% ovvero 1/5 della pensione netta).
  • È flessibile: con la nuova Convenzione INPS 2022 è possibile ottenere fino a 75000€ di prestito con piani di ammortamento che vanno da 2 a 10 anni.
  • Assicurazione: come sempre nei casi di cessione del quinto, nel contratto è inclusa la polizza che tutela non solo il richiedente ma anche la sua famiglia in caso di morte.
  • Nessuna garanzia necessaria: come per la classica cessione del quinto l’unica cosa che garantisce il pagamento delle rate è la pensione, quindi non verranno richieste garanzie accessorie.

Come si fa richiesta di finanziamento con la nuova Convenzione INPS 2022?

 Come già specificato nel paragrafo precedente, tra i vantaggi della nuova Convenzione INPS 2022 ci sono la facilità e la velocità di richiesta.

Questo perché la stessa può essere fatta telematicamente inviando semplicemente:

  • Il documento di identità e la tessera sanitaria;
  • Il cedolino della pensione.
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Cessione del quinto negata: i motivi del rifiuto

La cessione del quinto è una forma di finanziamento davvero facile, veloce e sicura (ne abbiamo parlato in questo articolo). Questo perché si può ottenere facendo una semplice richiesta che in breve tempo ci porta ad ottenere la somma di denaro di cui necessitiamo. La modalità di incasso delle rate tramite busta paga o pensione, l’assenza di particolari garanzie e la possibilità di ottenere il finanziamento anche in situazioni disagevoli (cattivi pagatori per esempio), sono tutte caratteristiche che rendono la procedura snella e, in linea generale, fattibile per chiunque in qualunque momento.

Ma perché allora può presentarsi un caso di cessione del quinto negata? Quali sono i motivi e come fare per ottenerla?

Cessione del quinto negata: cause

Anche se di norma la cessione del quinto è un finanziamento facile e veloce da ottenere, può capitare che venga negata. Di seguito i principali motivi di rifiuto.

1.     Anzianità minima

Se si è lavoratori neoassunti, assunti con un contratto di apprendistato o si ha un contratto part-time verticale può capitare di incappare nel problema di richiesta cessione del quinto negata. Questo perché, di base, il lavoratore o il pensionato deve poter garantire il pagamento della rata e quindi il suo salario (o la sua pensione) deve rispettare il criterio di reddito minimo di sopravvivenza.

2.     Mancanza o insufficienza del TFR

Può capitare che per mancanza o insufficienza del TFR, il lavoratore dipendente si veda negata la richiesta di cessione del quinto. Questo perché il TFR è una forma di garanzia imprescindibile per l’ente erogatore. Può succedere che non si abbia il TFR o non se ne abbia a sufficienza per via di una richiesta anticipata di liquidazione o perché non si ha una anzianità lavorativa sufficiente. In questo articolo ne abbiamo parlato più specificatamente.

3.     Mancanza dell’assicurazione obbligatoria

Per ottenere la cessione del quinto è necessario pagare una polizza assicurativa rischio morte o lavoro. La polizza è l’unica forma di garanzia richiesta per ottenere questo finanziamento, ecco perché è obbligatoria.

4.     Livello di indebitamento troppo elevato

Nonostante questo finanziamento possa essere richiesto anche in concomitanza di altri finanziamenti o per estinguere debiti, c’è comunque un limite di indebitamento oltre al quale si rischia di avere la richiesta di cessione del quinto negata.

5.     Problemi legati all’azienda che eroga lo stipendio

Non per ultimo, la cessione del quinto negata può essere conseguenza di un problema non strettamente legato al richiedente ma all’azienda che lo ha assunto. Se l’azienda in questione è troppo piccola (sotto i 16 dipendenti) o neonata (meno di 24 mesi) possono venire meno le garanzie legate al contratto di lavoro.

Inoltre possono si può rischiare di vedere la richiesta di cessione del quinto negata per gravi motivi di salute, età avanzata o la mancanza di un requisito fondamentale come la residenza in Italia.