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Cessione del quinto

Cessione del quinto INPS e Pensionati

Come funziona la cessione del quinto per i pensionati?

Anche i pensionati hanno la possibilità di usufruire della formula della cessione del quinto, che prevede il rimborso del capitale ottenuto attraverso una trattenuta sul cedolino mensile. Per i pensionati, pensa a tutto l’INPS (ex-INPdAP), visto che è questo il loro datore di lavoro a tutti gli effetti.

Quali pensionati possono richiedere la cessione del quinto?

Con la legge del 14 maggio 2005, n.80 sono stati ammessi i prestiti ai pensionati estinguibili con cessione fino a un quinto della pensione.

Per poter effettuare la richiesta, il pensionato deve necessariamente richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione all’INPS. Il documento che verrà rilasciato indicherà l’importo massimo che la rata mensile non potrà superare calcolata al netto delle trattenute fiscali e previdenziali.

Altri requisiti fondamentali sono durata ed età. Infatti, un pensionato può richiedere un prestito con piano di ammortamento fino a 10 anni che deve terminare entro gli 86 anni di età).

Tuttavia, a priori la cessione del quinto esclude alcune tipologie di pensione rendendole così non finanziabili, nel dettaglio:

  • Le pensioni inferiori a 600€ perché se ridotte dalla rata non garantirebbero il minimo vitale.
  • Pensioni e assegni sociali.
  • Invalidità civili.
  • Assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità.
  • Assegni di sostegno al reddito (VOCRED, VOCOOP, VOESO).
  • Assegni al nucleo familiare.
  • Le pensioni cointestate (ad esempio le reversibilità cointestate tra il coniuge e i figli).
  • Prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.

Quale importo possono ottenere i pensionati con la cessione del quinto?

La somma di denaro che è possibile ottenere attraverso un prestito con la cessione del quinto varia a seconda dell’entità della retribuzione che viene percepita ogni mese, sempre tenendo conto del fatto che la rata da rimborsare può essere al massimo pari a un quinto del cedolino netto.

Quali sono i vantaggi della cessione del quinto INPS per pensionati?

Il vantaggio principale per la cessione del quinto è il tasso di interesse. Infatti, il tasso d’interesse che viene applicato è fisso, mentre il periodo del rimborso può andare da un minimo di 2 anni a un massimo di 10. Anche nel caso in cui si faccia parte dell’elenco dei cattivi pagatori si può accedere a questo tipo di finanziamento, dal momento che entra in gioco la garanzia rappresentata direttamente dall’INPS.

Tuttavia, ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura nel minor tempo possibile, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

Un nostro consulente specializzato valuterà la tua specifica situazione e ti fornirà la soluzione adatta a te.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto: cassa integrazione

Cessione del quinto: cosa fare in caso di cassa integrazione?

Abbiamo detto che la cessione del quinto si basa su una trattenuta dallo stipendio versata direttamente dal datore di lavoro; quindi, cosa succede se subentra la cassa integrazione?

Cessione del quinto e cassa integrazione: la rata.

Una discriminante importante in caso di concomitanza fra cessione del quinto e cassa integrazione è la rata. Infatti, in caso di cassa integrazione il debitore può richiedere la riduzione della rata soltanto nel caso in cui la sua retribuzione con cassa integrazione sia stata ridotta di almeno un terzo.

Ne consegue che diminuendo la rata della cessione del quinto, il contratto di cessione si allungherà.

E se la diminuzione dello stipendio dovesse essere superiore o inferiore a un terzo?

Nel caso in cui lo stipendio non fosse diminuito di almeno il 33% non sarà possibile richiedere una diminuzione della cessione del quinto, al contrario, se lo stipendio subisse una diminuzione pari o superiore al 50% dello stipendio il debitore potrà richiedere la sospensione totale e momentanea della cessione del quinto chiedendo il subentro dell’assicurazione.

Cessione del Quinto, Cassa Integrazione e Compagnia Assicurativa.

Nel momento in cui la riduzione dello stipendio dovuta alla cassa integrazione fosse superiore al 50% dello stesso il pagamento della cessione del quinto potrà essere in carico alla compagnia assicurativa. Infatti, quest’ultima subentrerà nel pagamento delle rate mensili al posto del debitore per un certo periodo stabilito nell’accordo fra debitore e assicurazione.

Una volta superato il periodo pattuito il debitore tornerà a pagare la cessione del quinto in autonomia.

Come far subentrare la compagnia assicurativa nel pagamento della cessione del quinto?

La sospensione del pagamento della cessione del quinto e il conseguente subentro della compagnia assicurativa non avviene in totale autonomia. Sarà necessario contattare l’istituto presso cui abbiamo acceso il prestito e autorizzare l’azienda a sospendere l’addebito della rata.

Tuttavia, ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura nel minor tempo possibile, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

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Cessione del quinto Pignoramento

Cessione del quinto: come consolidare i debiti

Come liberarti dai finanziamenti in corso con il consolidamento debiti

La cessione del quinto oltre che ad essere un valido strumento che ti permette di ottenere grosse cifre in breve tempo senza troppa burocrazia è anche una ottima strategia per il consolidamento dei debiti.

Se il tuo debito finanziario sta diventando troppo esoso e mette in crisi la tua stabilità economica il consolidamento debiti tramite la cessione del quinto può essere un’alternativa preziosa.

Situazioni economiche di crisi oppure ragioni contingenti come spese mediche improvvise, diminuzione del salario, situazioni familiari difficili possono comportare al mancato pagamento di una rata, di un mutuo o finanziamento.

A prescindere dalle cause del sovraindebitamento il consolidamento debiti con la cessione del quinto ti permette di unificare tutte le tue spese e ottenere un rifinanziamento a tassi inferiori e/o con tempi di ammortamento maggiori acquisendo così una rata più sostenibile.

Quali debiti posso consolidare?

I tipi di debiti da consolidare sono racchiusi in tre gruppi:

  • Prestiti al consumo: si intendono tutti i tipi di crediti erogati per l’acquisto di beni e/o servizi per soddisfare le esigenze del consumatore (per esempio il prestito richiesto per l’acquisto di un’auto);
  • Finanziamenti finalizzati: comprendono tutte le somme di denaro erogate al consumatore direttamente da banche o istituti creditizi da restituire ratealmente;
  • Carte Revolving: carte di credito che consentono al titolare di rimborsare il credito in modalità principalmente rateale.

Chi può ottenere il consolidamento debiti con la cessione del quinto?

In linea generale qualsiasi debitore con due o più rate può usufruire del consolidamento debiti con la cessione del quinto a patto che sia un dipendente pubblico, statale o parastatale, pensionato o dipendente privato in spa, srl o cooperative con almeno 16 lavoratori.

Anche cattivi pagatori o protestati possono usufruire del consolidamento debiti a patto che rispettino alcuni requisiti come:

  • Avere tra i 18 e gli 86 anni;
  • Essere pensionati, lavoratori dipendenti a tempo indeterminato o determinato ma con un debito non troppo esoso.

Talvolta però la presenza di un garante si rende indispensabile.

Tuttavia, ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

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Cessione del quinto

Cessione del Quinto per Acquisto Auto

Come acquistare un’auto con la cessione del quinto

La cessione del quinto è una soluzione vantaggiosa in diverse situazioni fra cui l’acquisto della propria auto. L’acquisto dell’auto con la cessione del quinto è una valida alternativa per poter comprare la propria auto a rate usufruendo di diversi vantaggi.  

Ricordiamo in primis che la cessione del quinto è una particolare forma di pagamento in cui la rata viene trattenuta direttamente dalla busta paga e/o cedolino con scadenza mensile.

E’ possibile quindi pagare la propria auto a rate rispettando determinate condizioni fra cui:

  • La durata non può superare i 120 mesi (salvo in casi specifici che trovi qui);
  • Si può ottenere un importo massimo di 75.000€ e l’importo della rata non può superare il 20% dello stipendio/pensione mensile netta (per sapere come ottenere il 40% clicca qui);
  • La cessione del quinto è applicabile solo a dipendi pubblici, statali, parapubblici, privati (di srl, spa o cooperative con almeno 16 lavoratori) e pensionati che abbiano massimo 87 anni a scadenza del prestito.

Vantaggi: acquisto auto con cessione del quinto

Il primo fra tutti è che la trattenuta della rata avviene in automatico dallo stipendio e/o cedolino senza dover ricordarsi di effettuare il pagamento.

Grazie alla cessione del quinto per acquisto auto potrai accedere ad importi finanziabili piuttosto alti ottenendo tassi inferiori consolidando i vari finanziamenti in un’unica rata.

Dimentica anticipi o maxi-rata finale: la cessione del quinto per acquisto auto non richiede grandi somme da anticipare.

Non necessiti di garante, anche segnalati, cattivi pagatori, chi ha finanziamenti respinti o ha altri prestiti in corso può usufruirne.

Attraverso la cessione del quinto eviti lunghe file o attese interminabili per richiedere prestiti o finanziamenti in quanto la procedura eseguita dai nostri consulenti è piuttosto breve e immediata.

Auto acquistabili con la cessione del quinto

Non ci sono vincoli per la tipologia di veicoli acquistabili: automobili, moto, scooter, camper, furgoni e quant’altro né tantomeno per lo stato. Il veicolo infatti può essere nuovo, a Km 0 o usato.

Vuoi comprare un’auto con cessione del quinto?

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Cessione del quinto

Cessione del quinto: i passaggi

Quali sono i passaggi di erogazione della cessione del quinto?

L’iter di erogazione della cessione del quinto dello stipendio e/o cedolino si divide in diverse fasi:

  1. Richiesta di preventivo e contatto con un consulente;
  2. Fase Istruttoria: è il primo step di caricamento della cessione del quinto nella quale si raccolgono e inseriscono i documenti necessari: Documento di identità in corso di validità, Codice fiscale o tessera sanitaria, Certificazione del reddito, tramite ultima busta paga, cedolino pensione, cud.

Questa è la documentazione minima richiesta in generale da banche e società finanziarie. Tuttavia, bisogna tener presente che ogni istituto finanziario può richiedere documentazione aggiuntiva, in casi particolari, al fine di poter avviare l’istruttoria.

  1. Delibera e Approvazione: è la procedura di accettazione della cessione del quinto.
  2. Emissione Polizza assicurativa obbligatoria;
  3. Firma dei Contratti
  4. Rilascio Acconto (quando e se richiesto): Molti clienti hanno infatti esigenze immediate di liquidità, per questo diamo loro la possibilità di ricevere subito una parte della cifra richiesta, per far fronte alle spese più impellenti, in attesa di ricevere l’intero importo.
  5. Notifica e Rientro Atto di Benestare: è il documento che conclude l’iter della richiesta di prestito.
  6. Liquidazione Pratica: avviene quasi in contemporanea al rientro dell’Atto di Benestare. Arrivati a questo punto, il cliente, dovrà scegliere se ricevere un Bonifico sul proprio Conto Corrente (scelta più diffusa) o richiedere un assegno circolare.

Tempistiche di erogazione cessione del quinto.

La tempistica media di erogazione della cessione del quinto per dipendenti è di circa 10 giorni mentre quella per i pensionati si riduce a 7 salvo particolari situazioni.

Sei interessato a ricevere una cessione del quinto nel minor tempo possibile?

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Cessione del quinto

Cessione del quinto e licenziamento

Cosa succede se il dipendente viene licenziato?

Dopo la pandemia che ci ha colpiti nel 2020 molte aziende si sono trovate costrette a licenziare i propri dipendenti per crisi economica o calo di produzione. Cosa succede in questi casi in cui il lavoratore aveva già fatto richiesta di cessione del quinto ma si trova senza un lavoro fisso?

Va detto che in caso di cessione del quinto il solo contratto a tempo indeterminato non basta come tutela ai soggetti che erogano il finanziamento. Il prestito, infatti, deve essere tutelato da tutte le possibili situazioni come: licenziamento, dimissioni o perdita del lavoro.

Infatti, troviamo due misure di prevenzione:

Al momento della stipula della cessione del quinto, il lavoratore avrà l’obbligo di aggiungere un’assicurazione obbligatoria (polizza rischio impiego) che servirà a coprire eventuali debiti in caso di pagamenti insolventi da parte del soggetto che ha richiesto il prestito.

Un’altra garanzia è il TFR utile a coprire le rate del prestito in caso di licenziamento del dipendente. Infatti, il datore di lavoro estinguerà il prestito con un versamento finale, trattenendo il debito dal TFR del lavoratore.

Cosa succede in caso di licenziamento per giusta causa e cessione del quinto?

In questa particolare circostanza, essendo del lavoratore la colpa, l’assicurazione non effettua rimborso del rimanente debito di Cessione del Quinto. L’istituto di credito può però predisporre un piano di rientro che permetta all’ex lavoratore di saldare il debito restante.

Cosa succede in caso di licenziamento per fallimento dell’azienda e cessione del quinto?

In questo particolare caso sarà direttamente la società assicurativa a farsi carico del debito qualora il TFR non dovesse bastare a coprire l’intera somma.

Il datore di lavoro però sarà segnalato come cattivo pagatore e questo influirà pesantemente su eventuali richieste future.

Cosa succede in caso di cambio lavoro e cessione del quinto?

Nel caso in cui si verifichi la condizione di un cambio del posto di lavoro e quindi di dimissioni volontarie sarà il nuovo datore di lavoro a subentrare per il pagamento delle rate mensili.

Cosa succede in caso di dimissioni, cambio lavoro o licenziamento di un dipendente pubblico?

Per i dipendenti pubblici la procedura è diversa in quanto non ci sono vincoli sul tfr e subentrerà l’assicurazione o il nuovo datore di lavoro.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto pro e conto

La cessione del quinto è una forma di finanziamento a tasso fisso che, come il prestito personale, consente di ottenere rapidamente una somma di denaro senza giustificarne la motivazione.

Può essere richiesta da particolari categorie di consumatori (vedi chi può richiedere la cessione del quinto) e si caratterizza per la rata: non può superare il 20%, cioè un quinto, dello stipendio netto mensile.

Solo per i lavoratori dipendenti l’importo della cessione può aumentare fino ai 2/5 dello stipendio mediante il prestito delega, il cosiddetto doppio quinto.

Scopriamo quanto conviene la Cessione del quinto e i suoi Pro

Partiamo dicendo che la cessione del quinto è fra i tipi di finanziamento più vantaggiosi.

Tra i pro della cessione del quinto troviamo:

  • Tassi di interesse fissi: i tassi effettivi globali medi vengono periodicamente aggiornati e pubblicati dal MEF e dall’INPS e sono fissi pere tutta la durata del prestito;
  • Facilità: le banche sono portate ad accettare una richiesta di cessione del quinto più facilmente perchè corrono un minor rischio: è il datore di lavoro o l’ente pensionistico o un’assicurazione obbligatoria a fare da garante per il richiedente.
  • Rapidità: i tempi di erogazione vanno dai 7 ai 10 giorni;
  • Età: i limiti di età sono alti, fino a 85 anni alla fine del finanziamento.
  • Garanzie: non ci sono garanzie richieste;
  • Motivo del finanziamento: non è necessario indicare o esporre documentazione per il motivo della richiesta;
  • Rata: la rata è sostenibile, fissa e decurtata direttamente dallo stipendio e/o cedolino;
  • Estinzione anticipata: si ha sempre la possibilità di estinguere il debito anticipatamente;
  • Accesso possibile anche per i cattivi pagatori e/o protestati previa verifica.

Ecco quali sono gli svantaggi della cessione del quinto.

Gli svantaggi di questo tipo di finanziamento sono per lo più legati alle figure coinvolte.

Infatti, la cessione del quinto può essere richiesta solamente da dipendenti pubblici, parapubblici, statali, privati di srl, spa o cooperative con almeno 16 dipendenti e pensionati.

Questo esclude delle categorie di lavoratori quali: i liberi professionisti, i dipendenti di imprese molto piccole, i pensionati con pensione minima e i pensionati che ricevono solamente la pensione di invalidità o inabilità.

Tuttavia ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura nel minor tempo possibile, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

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Cessione del quinto Prestito Personale

Prestiti e finanziamenti disoccupati

Disoccupati, inoccupati, licenziati, casalinghe, studenti sono solo alcune delle categorie solitamente escluse dalla possibilità di richiesta di mutui, finanziamenti o prestiti.

Come sappiamo negli ultimi anni è diventato molto complesso richiedere un prestito senza presentare un documento di reddito che dimostri la possibilità di pagare la rata mensile.

Fortunatamente nel 2022 le cose stanno migliorando in quanto, anche chi non ha un lavoro stabile da dipendente, può ottenere un prestito nel breve termine.

Prestiti e finanziamenti per disoccupati: a chi sono rivolti

Non è semplice ottenere un prestito senza busta paga in assenza di garanzie alternative o un garante, questo perché le banche hanno la necessità di verificare che tu possa restituire il denaro prestato.

Solitamente i prestiti senza busta paga e senza la possibilità di garanzie sono richiesti da:

  • Disoccupati
  • Inoccupati
  • Casalinghe
  • Studenti
  • Lavoratori in nero
  • Autonomi che non dispongono di una busta paga da lavoratore dipendente
  • Redditieri
  • E altre categorie di persone che non dispongono di busta paga, garante o garanzie.

Prestiti e finanziamenti con Garanzie

Se non puoi dimostrare il tuo reddito attraverso una busta paga da lavoratore dipendente devi poter dimostrare alla banca di possedere delle garanzie.

Le garanzie possono essere ipotecarie su immobili di proprietà o su beni mobili (c/c, titoli, obbligazioni ecc) oppure personali grazie all’appoggio di un garante attraverso la fideiussione.

Prestiti e finanziamenti senza Garanzie

Purtroppo, non tutti hanno la possibilità ad accedere a delle vere e proprie garanzie (sia ipotecarie che grazie ad un garante), in questi casi possiamo proporvi delle soluzioni alternative in base al richiedente del prestito:

               Piccoli prestiti per i giovani: i giovani in assenza di busta paga o garanzie possono accedere ad una serie di finanziamenti pensati appositamente per loro come finanziamenti d’onore, prestiti per studenti universitari e prestiti veloci che permettono di accedere alla liquidità in meno di 24 ore.

               Prestiti per disoccupati senza garanzie: anche qui ci sono diverse tipologie di finanziamenti che possono essere richiesti, fra i più conosciuti abbiamo i prestiti fra privati o social lending. Esistono diverse aziende in Italia che offrono questo servizio per chi vuole ottenere un prestito. (scopri come funziona).

Ottieni un prestito o finanziamento

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Cessione del quinto

Rimborso commissioni cessione del quinto

Come chiedere il rimborso delle spese sostenute per la cessione del quinto

Sapevi che alcune delle spese sostenute per la cessione del quinto possono essere rimborsate al momento dell’estinzione anticipata del credito o in fase di rinegoziazione?

Ebbene si, l’art. 125 sexies del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia – D.lgs. n. 141/2010 cita “Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore e in tal caso il consumatore ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto”.

Vediamo come.

Quando puoi ottenere il rimborso delle spese per la cessione del quinto

Quando estinguiamo anticipatamente il debito o intendiamo rinegoziare la cessione del quinto dobbiamo sapere che la legge impone agli istituti di credito la restituzione delle somme non godute.

Per esempio: supponiamo di dover estinguere un debito per 10.000€. La banca calcolerà, oltre alla somma erogata, anche ulteriori spese di gestione rappresentate da una somma percentuale. Questa somma è inclusa nella rata che mensilmente il consumatore paga.

Ovviamente se estingue anticipatamente il finanziamento o decide di rinegoziarlo la banca calcolerà tutte le percentuali delle spese già conteggiate e inserite all’interno delle rate.

Come puoi ottenere il rimborso delle spese per la cessione del quinto

Per ottenere il rimborso delle spese dobbiamo quindi richiedere il conteggio estintivo ovvero un documento che elenca e esamina il debito tenendo in considerazione interessi, Tan, Taeg, spese di istruttoria, assicurazione obbligatoria etc.

Ottieni il rimborso o rinegozia la cessione del quinto

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Cessione del quinto in caso di morte

Cessione del quinto: cosa succede in caso di morte?

Tutti i prestiti con cessione del quinto sono coperti da una polizza assicurativa obbligatoria per legge che tutela entrambi le parti dalla perdita di lavoro e della propria vita.

Il rischio vita è il rischio che il debitore muoia prima della scadenza del contratto di finanziamento. Grazie alla polizza assicurativa per rischio vita, in caso di morte prematura del debitore, è la compagnia assicurativa a rimborsare il debito residuo.

Infatti, il debitore sarà tenuto a versare il premio assicurativo al momento della sottoscrizione del contratto di cessione del quinto.

L’importo del premio varia da diversi fattori quali: l’età del debitore, il sesso, le sue condizioni di salute, la condizione lavorativa e la durata del finanziamento.

Infatti, per esempio, maggiore sarà l’età del richiedente, maggiore è il rischio che muoia prima dell’estinzione del debito e di conseguenza maggiore sarà il premio assicurativo da versare.

Oppure, maggiore sarà la durata del prestito maggiore sarà la somma assicurativa e viceversa.

Chi paga la cessione del quinto in caso di morte?

Come abbiamo detto è la compagnia assicurativa che si occupa di risanare il debito con le banche o gli istituti di credito in caso di morte del debitore.

Nella maggior parte dei casi gli eredi sono svincolati dal pagamento del debito ma ci sono delle eccezioni.

Ogni compagnia assicurativa solitamente applica delle cause di esclusione al momento della stipula del contratto. Se la morte avviene per una delle cause inserite nella polizza assicurativa, la copertura assicurativa non sarà valida e gli eredi dovranno rimborsare la banca creditrice. Fra le più comuni abbiamo:

Quali sono le cause di esclusione nella cessione del quinto in caso di morte?

Fra le cause più comuni applicate nei contratti assicurativi abbiamo:

  • il suicidio del debitore entro 24 mesi dalla firma della polizza;
  • la morte del debitore a causa di comportamenti dolosi;
  • la morte per gravi condizioni di salute già previste nel contratto.

Di norma la compagnia assicurativa richiede un’autocertificazione per valutare il rischio clinico del debitore per cui la compagnia può decidere di escludere alcune cause di morte.